L’isola di Busi (in croato Biševo) si trova 5 chilometri a sudovest dell’isola di Lissa (in croato Vis), da cui la separa il Canale di Busi. In termini di amministrazione l’isola appartiene alla città di Comisa (in croato Komiža). Il rilievo collinare è predominato dalla cima di Stražbenica, che si eleva fino a 239 m d’altezza nella parte sudorientale.
Ci sono moltissime teorie su come l’isola abbia ottenuto il suo nome. La teoria più verosimile è quella secondo cui il nome proviene dal termine italiano “busi”, cioè buchi. La teoria sarebbe favorita dal fatto che il legno tarlato viene chiamato “bišovo” nel dialetto di Comisa. Come tale legno è pieno di buchi, anche l’isola di Busi ne è piena, ovvero in altre parole, l’isola è ricca di siti speleologici, grotte e caverne.
Numerosi reperti archeologici attestano la presenza di abitanti sin dalla preistoria. Oggi l’isola di Busi sta affrontando il problema dello spopolamento che è iniziato nei primi dello scorso secolo. Nel 1961 la popolazione dell’isola di Busi era pari a 115 abitanti, mentre secondo il censimento del 2011 era costituita da solo 15 abitanti. Lo sfollamento dell’isola è accompagnato da un cambiamento del paesaggio in termine di valori culturali, agricoli e naturali prevalenti. Mentre nel periodo con densità di popolazione alta i valori culturali e agricoli erano più frequenti, oggi prevalgono valori naturali che hanno creato una copertura vegetale di macchia, gariga e pino d’Aleppo. Il ripopolamento dell’isola tramite il ravvivamento dei suoi valori antropici senza compromettere le sue preziose caratteristiche naturali rappresenta la principale sfida di oggi.