Grotta Azzurra

il monumento geomorfologico naturale

Nel 1884 il pittore viennese barone Eugenio di Ransonnet ha scoperto la Grotta Azzurra sull’isola di Busi a tutto il mondo. La sua scoperta segnò l’inizio del turismo nella Dalmazia, mentre la Grotta Azzurra diventò da quel tempo in poi una vera attrazione dell’Adriatico. Dal 1951 la grotta si trova sotto tutela come monumento geomorfologico naturale. La Grotta Azzurra è caratterizzata da un fenomeno luminoso che non lascia nessun visitatore indifferente. Il barone Ransonnet scriveva che questa forte fonte di luce dà uno splendore azzurrognolo alle rocce, ai remi e ad altri oggetti sotto il mare, identico a quello della grotta sull’isola di Capri in Italia, ed illumina un lido roccioso poroso da tutte le parti, assomigliando ad un castello di un dio del mare. Le ricerche geologiche della grotta svolte nel 2019 hanno spiegato meglio il fenomeno luminoso. Infatti, sul fondo della Grotta Azzurra nella zona dell’ingresso sommerso e nella zona del fondo della galleria grande predomina il fondo sabbioso di un colore giallo chiaro. Nel corso del mattino, quando il sole dall’oriente illumina il fondo sabbioso attraverso l’ingresso sommerso della Grotta Azzurra, la luce emette un forte riflesso sulla sabbia (che è più chiara delle rocce circostanti della Grotta Azzurra con una copertura biogena), illuminando l’interno della grotta. Oltre all’ingresso sommerso la grotta ha altri due ingressi, uno dal mare e uno dall’entroterra. All’interno di questa grotta marina semisommersa hanno trovato insediamento numerosi organismi che vivono in luoghi semibui. Nel corso delle ricerche nel 2019 all’interno della Grotta Azzurra sono state registrate 119 unità tassonomiche di organismi marini, tra cui 5 strettamente protette dalla legge.