L’isola di Busi è incredibilmente ricca di patrimoni naturali, sia nell’entroterra sia nel fondo sottomarino. È caratterizzata da un’abbondanza di specie vegetali. Fino ad oggi nella flora dell’entroterra dell’isola di Busi è stato registrato un totale di 485 unità tassonomiche. Sono state registrate 43 specie vegetali che appartengono a diverse categorie di specie in pericolo, 88 specie vegetali protette e sette specie endemiche. Nella parte centrale dell’isola su un terreno sabbioso si è sviluppata una vegetazione sabbiosa con una specie stenoendemica, la stellina di Stalio (Asperula staliana Vis. subsp. arenaria Korica), il cui unico conosciuto luogo di ritrovamento è proprio l’isola di Busi. Sul promontorio di Gatula sono state registrate tre specie stenoendemiche: la stellina di Stalio (Asperula staliana Vis.), la centaurea (Centaurea ragusina L.) e il limonio (Limonium busianum Bogdanović et Brullo). Nel 2019 nei dintorni dei villaggi di Salbunara e Polje è stato scoperto l’eliantemo Helianthemum jonium Lacaita et Grosser ex Fiori et Bég. L’ofride Ophrys tommasinii Vis. è una delle due nuove specie di orchidee nella flora di Busi, che cresce nella zona circostante di Stražbenica. Ancora una specie endemica si può trovare nella vegetazione composta da prati secchi e fratte poco dense, il tanaceto Tanacetum cinerariifolium Trevir. Sch.Bip.) Di grande importanza per l’isola è la vegetazione del rosmarino (Rosmarinus officinalis L.) e dell’Erica multiflora (Erica multiflora L.), arricchita di cespugli di corbezzolo (Arbutus unedo), pianta molto interessante perché contemporaneamente fiorisce e produce frutti. I frutti del corbezzolo sono commestibili, perciò la pianta viene anche chiamata “jagodnjak”, che in croato significa fragolaia. Dopo l’incendio nel 2003 la cormofita attualmente più diffusa è il pino d’Aleppo, la specie pioniera dell’ecosistema bosco.
Nella flora marina sono state registrate 183 unità tassonomiche, tra cui possiamo sottolineare le alghe rosse Lithophyllum byssoides che formano l’habitat endemico del Mediterraneo, le cosiddette corone costiere di alghe. Nell’Adriatico orientale si sono sviluppate nel migliore dei modi proprio lungo la costa di Busi. Le corone costiere di alghe sono indicatori di un mare pulito e un eccellente indicatore del livello medio del mare. Da menzionare sono inoltre i prati con una specie di angiosperme, la posidonia (Posidonia oceanica), che produce un’enorme quantità di ossigeno, impedisce l’asportazione della sabbia e del lido del mare dalle spiagge e funge da luogo di rifugio e nutrizione per numerose specie marine. In poche parole, l’intero ecosistema marino e costiero dipende dal mantenimento della posidonia.
Tra le specie animali marine sono particolarmente interessanti i mammiferi marini. Nel territorio acquatico dell’isola la più frequente specie è il delfino tursiope (Tursiops truncatus), mentre nella zona più ampia è possibile osservare anche altre specie appartenenti al gruppo di balene: la balenottera comune (Balaenoptera physalus), la stenella striata (Stenella coeruleoalba) e il delfino di Risso (Grampus griseus). Tra gli altri animali marini, nelle zone più profonde del fondo sottomarino di Busi sono particolarmente interessanti i coralli, tra cui il falso corallo nero (Savalia savaglia) e la gorgonia rossa (Paramuricea clavata). Nelle più grandi profondità e nelle fessure nascoste vi si può trovare il corallo rosso (Corallium rubrum). Il fondo sottomarino di Busi è ricco di diverse specie di pesci, però purtroppo non come una volta. Grandi quantità di pesce azzurro venivano pescate nella baia di Trešjavac, una località in cui una volta viveva la foca monaca (Monachus monachus), la cui presenza indicava un fondale ricco di pesci con cui si nutriva.
Oltre i mammiferi marini sono per lo più interessanti le specie di uccelli presenti sull’isola di Busi. Fino ad ora sono stati registrati 16 uccelli nidificanti. Tra loro è da menzionare il falco della regina (Falco eleonorae), conosciuto dagli abitanti di questo versante dell’isola anche come “piccolo falco” oppure “hmanzá”. Questo piccolo uccello rapace migra addirittura dal Madagascar e alleva i suoi giovani sulle isole pelagiche dell’arcipelago di Lissa. Le isole pelagiche dell’arcipelago di Lissa rappresentano i siti più settentrionali per la nidificazione di altre due specie di uccelli. La berta maggiore (Calonectris diomedea) ha preso il nome dall’antico eroe greco Diomede che è stato seppellito su una delle isole pelagiche dell’Adriatico. La seconda specie è la berta minore (Puffinus yelkouan) che durante il giorno in stormi galleggia sul mare. Tutti e due i tipi di uccelli rappresentano specie endemiche del Mediterraneo. L’isola di Busi è un luogo di rifugio molto importante per gli uccelli in periodi di migrazione. Il periodo migliore per osservare la maggioranza delle specie di uccelli sull’isola di Busi è assolutamente l’autunno perché la migrazione autunnale è più lenta e strada facendo gli uccelli fanno delle soste più lunghe. Però bisogna prendere in considerazione che diverse specie di uccelli migrano in periodi diversi e, conseguentemente, tale “autunno” può cominciare dalla seconda metà di luglio e durare fino alla metà di novembre.
Oltre agli uccelli l’isola di Busi viene sorvolata da insetti migratori. Tra le farfalle migratrici sull’isola di Busi è frequente la vanessa del cardo (Vanessa cardui), poi il vulcano (Vanessa atalanta), la sfinge del convolvolo (Agrius convolvuli) e la falena linea (Hyles livornica). Sull’isola di Busi è stata registrata anche la libellula migratrice Sympetrum fonscolombii. Un insetto che non migra, ma rimane nelle caverne è l’Eroonsoma adriatica, una specie di miriapodi. Questa specie di miriapodi è una specie endemica dell’isola e probabilmente anche un relitto dell’ex collegamento con una delle isole degli Appennini di una volta, cioè dell’Italia di oggi.